In questa guida spieghiamo come funziona il deumidificatore.
Il deumidificatore è un apparecchio che serve a eliminare l’umidità in eccesso dall’ambiente nel quale viene messo in funzione. Per eccesso si intende una percentuale di umidità che superi il 60 o 65% a seconda della temperatura ambientale, e che metta il fisico di qualsiasi essere umano in condizioni di disagio. Il sistema di deumidifica, che usa questo apparecchio, è abbastanza semplice e intuitivo, sempre che si abbiano delle nozioni, anche minime, dei circuiti di raffreddamento per compressione dei gas, altrimenti se ne può descrivere il funzionamento basilare e poi cercare di capire meglio come agisce il suo meccanismo, a partire dalla pompa.
Il funzionamento basilare di un condizionatore è abbastanza semplice e immediatamente tangibile. C’è una ventola di aspirazione che gira e raccoglie l’aria della stanza, filtrando le impurità più grossolane, e la dirige verso un misuratore di umidità ambientale. Su questo misuratore igrometrico puoi intervenire tramite i tasti della centralina, o dello schermo, e regolarlo al valore più conveniente, generalmente a 65% di condensazione, per ridurre l’umidità e mantenere costante la sua percentuale nell’aria.
Risulta essere proprio lui che, appena percepisce un tasso più alto di quello impostato, fa partire la pompa e accelera la velocità della ventola, in modo da incamerare più aria, e indirizzarla verso il compressore, che dovrà eseguire il processo di deumidifica, separando la materia liquida da quella gassosa. A separazione avvenuta, la parte liquida si deposita nella vaschetta di contenimento, o viene indirizzata verso uno scarico apposito, mentre la parte gassosa viene reimmessa nell’ambiente, privata della percentuale di acqua prevista, e quindi più secca, e anche più pulita, perché una buona parte dei corpi estranei sono rimasti intrappolati nel filtro di ingresso.
Fino a qui la descrizione è abbastanza intuitiva, ed è conforme all’idea che ti sarai già fatto del deumidificatore, se lo hai mai visto funzionare, ma rimane da capire come agisce la sua parte più tecnica e meno immediatamente comprensibile, e cioè come lavora il compressore, e come fa a separare liquidi e aeriformi. Diamogli un’occhiata il più possibile nel dettaglio. Cominciamo dalle sue parti, che, nel meccanismo complessivo, comprendono vari elementi, e cioè il polmone compressore della pompa, strutturato con una doppia camera, la ventola di aspirazione, la prima serpentina, il filtro deidratatore, la valvola a farfalla, che si chiama throttle, la serpentina per l’evaporazione, il serbatoio di condensa, la valvola solenoide. Vediamo che succede appena arriva l’aria da deumidificare.
Appena l’aria arriva dentro l’apparecchio attraverso il filtro, aspirata dalla ventola, la pompa si mette in moto e comprime il gas refrigerante, che è allo stato gassoso, e lo mette in circolo. Grazie alla pressione, data al gas dalla pompa, questo si comprime e diventa liquido. In questa fase il gas compresso cede calore alla serpentina che riscalda a sua volta l’aria con cui viene a contatto. Raggiunto il massimo della compressione, il gas viene liberato gradatamente dalla valvola a farfalla, e lasciato fluire nella seconda serpentina, cioè quella per l’evaporazione.
In questa fase il gas, essendo non più soggetto alla compressione della pompa, tende naturalmente a riprendere la sua forma gassosa e, per farlo, assorbe calore dall’ambiente circostante, con il risultato di fare raffreddare la seconda serpentina, quella per l’evaporazione del gas appunto, a contatto della quale l’aria si raffredda, mentre il gas torna nella pompa per essere di nuovo compresso e liquefatto. L’aria, quando entra nel deumidificatore, viene a contatto con la seconda serpentina, e il suo calore viene assorbito dal gas in fase di espansione, per cui si raffredda e si condensa proprio su questa serpentina, dalla quale, una volta passata allo stato liquido, scivolerà verso la vaschetta sottostante. L’aria rimanente invece, che ha questo punto ha ceduto una parte dell’acqua solidificandola ed è più secca, viene indirizzata verso la prima serpentina, che la riporta alla temperatura normale e la reimmette nell’ambiente.
Alcuni deumidificatori si limitano ad un ciclo unidirezionale, che serve a condensare l’aria, e a farla decantare nella vaschetta attraverso un sistema di canalizzazione, altri invece spingono al massimo il processo di raffreddamento, fino a fare ghiacciare l’acqua sulla serpentina, portandola allo stato solido, per poi riportarla allo stato liquido invertendo il ciclo. Anche questo processo, descritto così può sembrare astruso, ma, capirlo, è meno difficile di quanto sembri. Considera che comunque gas e aria non vengono mai a contatto diretto, se non attraverso la parete della serpentina che, essendo di rame o comunque di un materiale ad alta trasmissività termica, interagisce velocemente proprio sul piano dello scambio di calore.
Torniamo al ciclo già descritto e spingiamo la pompa al massimo. Il liquido compresso all’inverosimile, e successivamente liberato, si espande molto velocemente, e assorbe tanto di quel calore da ghiacciare l’acqua dell’aria con cui viene a contatto. Questa infatti si deposita, in forma di ghiaccio, sulle volte della serpentina di ingresso. Questi pezzi di ghiaccio non si trasformeranno in acqua se non quando il ciclo si interrompe, a meno di non invertire il ciclo stesso, comprimendo il gas al contrario, cioè verso la seconda serpentina, che a questo punto si scalda, e scioglie velocemente la patina ghiacciata, facendola grondare nella vaschetta di raccolta.