L’umidità in casa sa essere davvero fastidiosa: a volte ti accorgi di piccole macchie di muffa dietro gli armadi, altre volte percepisci un odore di chiuso che sembra non andare mai via, oppure senti l’aria così pesante da far fatica a dormire serenamente. Se ti ritrovi in questa descrizione, potresti aver pensato a un deumidificatore come soluzione. Ma poi sorge la fatidica domanda: meglio un modello elettrico o uno con sali (chimico)? Per aiutarti a scegliere, diamo un’occhiata a cosa sono esattamente questi apparecchi, come funzionano e quali benefici possono offrirti in base alle tue esigenze.
COS’È L’UMIDITÀ E PERCHÉ SI FORMA
Prima di addentrarci nei confronti tra deumidificatore elettrico e chimico, prendiamoci un momento per capire la natura dell’umidità. In sostanza, si tratta della quantità di vapore acqueo presente nell’aria: in ogni casa può accumularsi per varie cause, come cucinare a finestre chiuse, fare docce molto calde senza ricambiare l’aria, oppure stendere i panni all’interno.
Perché è un problema?
- Quando la soglia di umidità supera il 50-60%, molte persone avvertono una sensazione di pesantezza; respirare diventa meno confortevole e il rischio di muffe aumenta.
- Pareti e soffitti possono macchiarsi con quelle sgradevoli chiazze scure, e non è solo un problema estetico: alcune muffe rilasciano spore che possono danneggiare la salute nel lungo periodo, soprattutto per chi soffre di allergie o ha difese immunitarie fragili.
- Un ambiente troppo umido favorisce la comparsa di odori persistenti che si insinuano nei tessuti (tende, divani, vestiti) ed è piuttosto arduo liberarsene completamente.
Come limitare la formazione di umidità
Prima di correre all’acquisto di un deumidificatore, puoi adottare piccole accortezze che possono già fare la differenza:
- Arieggiare regolarmente: Dopo la cottura dei cibi o la doccia, apri subito la finestra per far uscire il vapore. Bastano pochi minuti di areazione per ridurre un bel po’ l’umidità.
- Evitare di stendere i panni in casa: Se proprio non puoi farne a meno, cerca di farlo in una stanza ben ventilata o affidati a un balcone coperto.
- Attenzione alle piante: Tanti amano riempire il salotto di verdi decorazioni, ma alcune rilasciano molta umidità. Se vivi in una zona già umida, valuta piante che aiutino a “drenare” l’aria (come la Sansevieria), evitando specie che incrementino ulteriormente l’umidità.
Queste strategie non always eliminano completamente il problema, ma spesso consentono di migliorare un po’ la situazione. Quando però l’umidità è ancora troppo elevata, interviene l’uso di un deumidificatore.
DEUMIDIFICATORE ELETTRICO: COS’È E COME FUNZIONA
Il deumidificatore elettrico è un piccolo elettrodomestico dotato di un sistema di ventole che aspirano l’aria umida presente in ambiente e la convogliano verso serpentine raffreddate (evaporatore). A contatto con questa superficie più fredda, il vapore acqueo condensa formando goccioline, che vengono raccolte in una vaschetta di raccolta o convogliate in uno scarico continuo. Quindi l’aria, priva di parte dell’umidità, viene reimmessa nella stanza con un livello di umidità più basso.
Punti di forza del deumidificatore elettrico
- Adatto a grandi spazi: Se hai stanze di dimensioni notevoli (o interi open space), un modello elettrico riesce a estrarre più umidità in minor tempo, soprattutto se scegli una potenza adeguata.
- Risultati misurabili: Molti apparecchi includono un igrometro che mostra il tasso di umidità presente nell’aria. Così puoi impostare un valore target (es. 50%) e l’unità si arresta quando lo raggiunge.
- Filtri anti-polvere e antiallergici: Alcuni modelli integrano filtri che trattengono polvere, acari e smog, restituendo aria più pulita, ideale per chi soffre di allergie.
- Funzione asciugatura biancheria: Ti è mai capitato di non sapere dove stendere i panni nei giorni di pioggia? Molti deumidificatori elettrici hanno un programma dedicato che accelera l’asciugatura degli indumenti, evitando cattivi odori e muffe sui tessuti.
Possibili svantaggi
- Costo iniziale superiore: Un deumidificatore elettrico può costare da 60-70 € per modelli piccoli, fino a oltre 300 € per modelli di alta gamma.
- Consumi elettrici: Pur non essendo esagerati (in media 200-600 W a seconda della potenza), c’è comunque un peso in bolletta, sebbene spesso simile o addirittura inferiore a quello di un normale elettrodomestico da cucina. Se lo usi in modo intensivo, i consumi possono salire ma di solito restano comunque gestibili.
- Necessità di svuotare la vaschetta: Dovrai ricordarti di eliminare l’acqua accumulata, a meno che tu non preferisca collegare un tubicino di scarico continuo. In qualunque caso, è un’operazione semplice che si fa in pochi secondi.
DEUMIDIFICATORE CHIMICO (O PASSIVO): UNA SOLUZIONE ESSENZIALE E A BASSO COSTO
Il deumidificatore chimico, spesso chiamato anche “deumidificatore a sali”, si basa su una logica totalmente diversa. Dentro il contenitore ci sono sostanze igroscopiche (solitamente sali di cloruro di calcio) che assorbono l’umidità presente nell’aria. L’acqua raccolta defluisce poi in una vaschetta sottostante. Non richiede alimentazione elettrica né ventole: tutto avviene in modo passivo, grazie alle proprietà chimiche dei sali.
Punti di forza del modello chimico
- Prezzo decisamente basso: Trovi dispositivi base a circa 10-20 €. È una soluzione alla portata di tutti.
- Nessun consumo di elettricità: Se desideri un rimedio economico e non vuoi aumentare il carico sulla bolletta, questo dispositivo è un alleato perfetto.
- Silenziosità totale: Non ci sono ventole, compressori o parti in movimento. Ideale per piccoli spazi in cui il rumore potrebbe dare fastidio, come armadi o ripostigli.
Limiti e svantaggi
- Capacità ridotta: Sono adatti per ambienti piccoli (o molto piccoli). Metterne uno in un salone di 40 mq rischia di non soddisfare le aspettative, perché la quantità di umidità che può assorbire dipende interamente dai sali chimici, che si saturano presto.
- Ricambio frequente dei sali: Quando i sali si saturano, occorre sostituirli con una ricarica. Nel lungo periodo, questo genera un costo periodico e un po’ di fastidio operativo (ricordarsi di comprare le ricariche, cambiarle puntualmente, etc.).
- Non filtra l’aria: Non aspettarti la funzione di purificazione: i sali raccolgono acqua, ma non trattengono polvere o allergeni.
PERCHÉ C’È BISOGNO DI CONOSCERE LE CAUSE DELL’UMIDITÀ?
Spesso ci si concentra subito su quale deumidificatore acquistare, dimenticando di indagare a monte perché l’umidità si formi così abbondantemente. Avere una finestra rotta o guarnizioni vecchie? Un’infiltrazione d’acqua in un muro perimetrale? Un sistema di ventilazione domestica inadeguato?
Esempio: Se la tua casa ha un problema strutturale, come un muro controterra che assorbe l’umidità dal suolo, puoi anche comprare il miglior deumidificatore elettrico sul mercato, ma potresti continuare ad avere forti accumuli di condensa in alcune stanze. Prima di tutto, è bene valutare la presenza di falle nell’isolamento e pensare ad azioni correttive (es. intonaci speciali o cappotti termici).
Una volta escluse problematiche importanti, potrai adottare le strategie di cui abbiamo parlato e scegliere il deumidificatore più adatto.
DEUMIDIFICATORE ELETTRICO O CHIMICO: COME FARE LA SCELTA GIUSTA
Ora che abbiamo visto come funzionano i due principali tipi di deumidificatore, la domanda resta: quale dovrei comprare? Ecco qualche suggerimento pratico.
Valuta le dimensioni dell’ambiente:
- Fino a 10-15 mq (tipo ripostigli, piccole stanze, bagni di servizio) un deumidificatore chimico può risolvere.
- Per ambienti più grandi o per un appartamento intero, meglio un modello elettrico, magari con la possibilità di spostarlo da una stanza all’altra.
Considera il tasso di umidità:
- Se vivi in una zona leggermente umida e hai qualche sporadico problema, puoi provare prima con i sali. Se ti accorgi che la ricarica si esaurisce in pochissimo tempo, allora significa che serve un aiuto maggiore.
- Se invece l’umidità è davvero elevata (si formano muffe o condensa spesso), meglio investire subito in un deumidificatore elettrico di buona capacità.
Pondera il budget e i costi nel tempo:
- Il dispositivo chimico è economico all’inizio (10-20 €), ma dovrai comprare i sali di ricarica periodicamente.
- Quello elettrico ha un prezzo iniziale superiore (dai 60 € in su), ma una volta acquistato, i costi si limitano alla corrente e all’eventuale pulizia dei filtri. Molti modelli hanno un consumo moderato e rientrano in classe A++ o A+++. Se lo utilizzi correttamente (es. non 24 ore su 24) inciderà in modo non eccessivo sulla bolletta.
Considera le funzioni aggiuntive:
- Hai problemi di allergie e desideri un’aria più pulita? Alcuni deumidificatori elettrici includono filtri anti-polvere, al carbone, o persino HEPA (per polveri sottili).
- Vivi in un ambiente dove asciugare i panni è una vera sfida? La funzione “Asciugatura biancheria” può fare miracoli in inverno o nei giorni di pioggia continua.
- Preferisci la totale silenziosità e non vuoi cavi in giro? Allora un modello chimico è insuperabile su questo fronte, ma ricorda che la sua azione è più blanda.
COME RIDURRE I CONSUMI DI UN DEUMIDIFICATORE ELETTRICO
Chiunque si accinga a comprare un elettrodomestico in più si chiede sempre: quanto inciderà in bolletta? Diciamolo chiaramente, un deumidificatore non è un mostro mangia-corrente, specie se parliamo di modelli moderni, ma qualche accorgimento può aiutarti a dormire sonni tranquilli:
- Prima accensione prolungata: Consigliamo di tenerlo acceso per 24 ore di fila, in modo da eliminare l’umidità in eccesso accumulata negli ambienti. Dopodiché, basteranno 2-3 ore al giorno di funzionamento per mantenere un tasso di umidità ottimale (sui 50-55%).
- Sfrutta la programmazione o il timer: Alcuni apparecchi hanno un timer integrato o la possibilità di impostare intervalli di funzionamento. Puoi farli lavorare nelle fasce orarie dove l’energia elettrica costa meno, se hai una tariffa bioraria.
- Cerca la classe energetica più alta: Se riesci, indirizzati verso un modello A. Un investimento leggermente più elevato all’acquisto, ma che si ripaga con minori consumi sul lungo periodo.
- Mantieni i filtri puliti: L’aria circola più facilmente, il compressore lavora meno, e i consumi restano sotto controllo. Basta un risciacquo o una spazzolata leggera una volta al mese (o secondo le indicazioni del produttore).
DUE PAROLE SULLA MANUTENZIONE
- Deumidificatore chimico: la manutenzione si limita al controllo periodico del livello di sale e alla sostituzione della ricarica quando è esaurita. Svuota la vaschetta dall’acqua raccolta e sciacquala. Fine.
- Deumidificatore elettrico: oltre alla pulizia dei filtri, occhio alla vaschetta di raccolta. Tieni d’occhio la formazione di alghe o calcare se l’acqua rimane a lungo ferma. Niente di troppo complicato: basta svuotarla regolarmente e, una volta ogni tanto, passare un panno umido o un detergente delicato.
CONCLUSIONI
Quando si tratta di umidità, è importante tenere d’occhio le abitudini quotidiane e, allo stesso tempo, scegliere un alleato efficace. Se l’obiettivo è eliminare l’umidità da piccoli spazi (armadi, sgabuzzini, bagni di servizio), un deumidificatore chimico può bastare. Costa pochissimo, non consuma elettricità e non fa rumore, perfetto per ambienti ridotti.
Tuttavia, se la casa in cui vivi presenta livelli di umidità rilevanti, con muffe sulle pareti o un’aria pesante che fatica a ricambiarsi, la scelta più logica è un deumidificatore elettrico. Certo, spenderai qualcosa in più all’inizio, ma potrai contare su un’azione più incisiva, un controllo preciso del tasso di umidità e, molto spesso, su funzioni aggiuntive che migliorano la qualità dell’aria e semplificano la vita di tutti i giorni (come l’asciugatura dei panni).
Un ultimo consiglio: se non sai da dove partire, misura o verifica (anche con un igrometro economico) quanta umidità c’è in casa. Se supera costantemente il 60-65%, un apparecchio chimico rischia di fare poco. Invece, se ti trovi sporadicamente un valore di umidità leggermente alto, il rimedio dei sali può rivelarsi sorprendentemente efficace.
Ricorda, però, che non esiste un approccio universale: ogni casa ha la sua storia. Le dimensioni delle stanze, il tipo di costruzione, la posizione geografica e le abitudini familiari (cucinare molto, fare lunghe docce calde, stendere i panni in salotto) influiscono su quanta umidità si accumula. Conoscere il contesto e applicare i piccoli accorgimenti di cui parlavamo (arieggiare, non eccedere con piante ad alto rilascio di umidità, ecc.) aiuta a ottenere il massimo risultato da qualunque deumidificatore tu scelga.
In sintesi:
- Vuoi spendere pochissimo, non ti interessa un’azione profonda e devi deumidificare un piccolo spazio? Scegli un deumidificatore chimico.
- Hai stanze più grandi o umidità persistente? Vai sul deumidificatore elettrico e non te ne pentirai.
In definitiva, la sfida contro l’umidità in casa può essere vinta, purché tu affronti la situazione con consapevolezza. Un ambiente più asciutto significa meno muffe, meno odori, più comfort e una sensazione di benessere generale. Che tu preferisca la semplicità discreta di un apparecchio chimico o la potenza di uno elettrico, la cosa fondamentale è prendere un po’ di tempo per capire le reali necessità della tua abitazione. E, una volta risolti i problemi di umidità, potrai finalmente dire addio a quelle pareti macchiate e a quell’aria soffocante che ti toglieva il piacere di goderti i tuoi spazi. Sì, perché anche respirare un’aria più pulita fa la differenza nella qualità della vita di tutti i giorni. E adesso, con le giuste informazioni, tocca a te fare la scelta più adatta.
